Considerata il primo esempio di architettura che segna la transizione dallo stile romanico al gotico, nasce dalla rigorosa applicazione di spirito e materia ed il suo interno è quasi completamente spoglio di affreschi, secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi che ne curarono l'edificazione.
I cistercensi provvedereno anche al risanamento dell'area paludosa tramite l'escavazione di un "nuovo fosso", da cui derivò poi il nome Fossanova, con lo scopo di regolare il livello delle acque dell'Amaseno.
La storia dell'Abbazia è strettamente legata alle vicende attorno la morte di San Tommaso d'Aquino che, in una stanzetta tutt'ora visitabile, la Casa dell'Abate situata nella Foresteria, si fermò a meditare sentendo sopraggiungere la fine dei suoi giorni.
San Tommaso stava recandosi in Francia per assistere al Concilio di Lione del 1274: partito da Napoli sul dorso di una mula, arrivato in prossimità di Maenza cominciò ad accusare i primi sintomi di un malessere che da lì a poco sarebbe diventato preoccupante, e fu così che Tommaso, conscio della morte che sopraggiungeva, chiese di essere portato all'Abbazia di Fossanova per attendere la morte in preghiera, disteso sul pavimento secondo l'uso francescano.
Nel chiostro dell'Abbazia sono visibili le impronte che la leggenda attribuisce alla mula che trasportava il Santo al momento del suo arrivo all'Abbazia.
Considerata il primo esempio di architettura che segna la transizione dallo stile romanico al gotico, nasce dalla rigorosa applicazione di spirito e materia ed il suo interno è quasi completamente spoglio di affreschi, secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi che ne curarono l'edificazione.
I cistercensi provvedereno anche al risanamento dell'area paludosa tramite l'escavazione di un "nuovo fosso", da cui derivò poi il nome Fossanova, con lo scopo di regolare il livello delle acque dell'Amaseno.
La storia dell'Abbazia è strettamente legata alle vicende attorno la morte di San Tommaso d'Aquino che, in una stanzetta tutt'ora visitabile, la Casa dell'Abate situata nella Foresteria, si fermò a meditare sentendo sopraggiungere la fine dei suoi giorni.
San Tommaso stava recandosi in Francia per assistere al Concilio di Lione del 1274: partito da Napoli sul dorso di una mula, arrivato in prossimità di Maenza cominciò ad accusare i primi sintomi di un malessere che da lì a poco sarebbe diventato preoccupante, e fu così che Tommaso, conscio della morte che sopraggiungeva, chiese di essere portato all'Abbazia di Fossanova per attendere la morte in preghiera, disteso sul pavimento secondo l'uso francescano.
Nel chiostro dell'Abbazia sono visibili le impronte che la leggenda attribuisce alla mula che trasportava il Santo al momento del suo arrivo all'Abbazia.